NOTE DI PACE ?
nuovo viaggio musicale in Medio Oriente con approdo ai Conservatori Israeliano e Palestinese

Tra opportunità e muri in costruzione un bacino di multiculturalità


01- Introduzione

02- Jerusalem Academy

03- National Conservatory Of Music

 

Arrivato all'aereporto di Tel Aviv, il primo impatto con la realtà è in un volantino consegnato dalle autorità Israeliane che recita:"...chi vuole entrare nei territori posti sotto il controllo dell'Autorità Palestinese (è omessa la parola Nazionale nda) deve avere una apposita autorizzazione scritta. Il procedimento dura cinque giorni. Chi fosse trovato dalle autorità Israeliane all'interno dei territyori senza l'autorizzazione può essere "deportato" o gli potrà essere rifiutato il visto d'ingresso per il futuro nello stato d'Israele..."

Il viaggio è nato all'interno del progetto Note di Pace promosso dalla Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, insieme al coordinamento delle Scuole Popolari di Musica grazie al contributo del Comune di Roma Ufficio per la Pace a Gerusalemme. Il progetto va avanti da oltre un anno e prevede la collaborazione tra docenti di musica ed istituzioni musicali Italiane, Israeliane e Palestinesi.

Già l'anno passato musicisti Israeliani e Palestinesi sono venuti in Italia per scambiare le loro esperienze con allievi ed insegnanti delle Scuole di Musica Romane e dei Conservatori di Roma e dell'Aquila e si sono esibiti in diversi  concerti. Tra questi musicisti segnaliamo qui Joseph Oude un musicista palestinese suonatore di oud diplomato alla Jerusalem Academy Israeliana.

Vado a Gerusalemme passando accanto a Qalqilya prima città palestinese ad essere “murata”: la stessa amica Israeliana che mi accompagna e che non è certo annoverabile tra la minoranza pacifista dello stato ebraico è colpita dall’idea che in quella città non si entra e non si esce. La prima immagine che mi riporta alla memoria è quella dei Bantustan Sudafricani.

Veronika Cohen direttrice del dipartimento di educazione alla musica e alla danza della Jerusalem Academy e figura fondante della pedagogia Israeliana (in Italia a Febbraio per seminari) è straordinaria ed è entusiasta sia delle proposte di cooperazione con Roma sia delle ipotesi che prevedono un lavoro comune con musicisti Palestinesi.

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l’orto dei Getsemani a Gerusalemme
L’ Accademia di Gerusalemme insieme a quella di tel Aviv è la struttura più alta come livello di qualificazione e superiore sia ai licei musicali che ai Conservatori in Israele. L’organizzazione musicale Israeliana è senz’altro all’avanguardia nel campo della ricerca rispetto ai nostri Conservatori od istituzioni private di prestigio. Per fare un esempio in Israele ci sono innumerevoli cori per bambini il cui livello tecnico è ineccepibile, passano da canti Yemeniti a Bartok, da Bernstein a canti tradizionali spagnoli con una disinvoltura non frequente dalle nostre parti.  E conosco ricercatori che nei giorni successivi dopo avermi introdotto ad  osservare lezioni di musica negli asili nido di Tel Aviv (sono tutti privati!) nel filone della Early Childood Music Americana mi parlano del loro dottorato di ricerca relativo alle reazioni cerebrali dei bambini nati prematuramente relativamente alla musica, oppure studenti con un grado di cognizione delle opere di Verdi superiori alla media dei nostri diplomati in canto. Ho visto basito un video nel quale un gruppo di bambini Israeliani di 10 anni discutono se nel disco Lambarena (un omaggio alla musica africana e a Bach) fosse possibile paragonare le sezioni di musica africana a Picasso e le sezioni nelle quali si cita Bach a Shakespeare. E nonostante i gravissimi problemi finanziari che si sono aggravati dalla seconda intifada, certo tutt’altro tipo di problemi si incontrano nella neonata didattica  Palestinese.E si  intravede non solo, per esempio nella differenza delle tasse d’iscrizione (circa 4.000 euro l’anno per l’Accademia Israeliana contro i 550 che si pagano per iscriversi al Conservatorio Palestinese), ma anche nella impossibilità di comparare strutture storiche che hanno visto passare Isaac Stern, Bernstein, ecc. con una scuola musicale (quella Palestinese) che si sta creando da sé e che ancora non ha la forza di potersi permettere sezioni dedicate alla propedeutica, seminari di didattica, progetti di ricerca. L’unica sezione nella quale fin dall’inizio le strutture Palestinesi (che ricordiamolo non hanno ancora una struttura statale che le possa sorreggere seppur parzialmente) è nel campo della musica araba ovviamente. Maggiore è infatti il numero di iscritti ai corsi di Oud, Qanoun e Ney nel Conservatorio Palestinese rispetto al pur organizzato dipartimento di musica orientale della’Accademia Israeliana. L’unica cosa che accomuna le due principali strutture Isareliana e Palestinese è quella di essere dirette entrambe da clarinettisti: Ilan Schul per l’Accademia Israeliana e Suhail Khoury per il National Conservatory of Music della Palestina.

Un’altra tappa del progetto Note di Pace è la collaborazione in qualità di membro della giuria internazionale con l'Istituto Magnificat di Gerusalemme nell'ambito del Concorso Pianistico Carlo Tavasani. E per la prima volta, non senza difficoltà, il concorso ha visto la partecipazione non solo di bambini e ragazzi Palestinesi ma anche di giovani concorrenti Israeliani proprio nel cuore della città vecchia a poche centinaia di metri dal Muro del Pianto della Moschea e del Santo Sepolcro (vedi scheda).

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Intervista a Eileen Shoshani

Docente di metodologie dello sviluppo nei bambini della scuola d’infanzia

Può raccontarci il suo lavoro?

Lavoro alla YMCA a Gerusalemme Ovest di fronte al King's Davivd hotel, dove abbiamo avuto negli ultimi dieci anni un programma per bambini ebrei ed arabi. Ci sono 6 Kindergarden per bambini dai 2 fino ai 5 anni. In ogni classe ci sono contemporaneamente sia bambini che insegnanti ebrei ed arabi. Gli insegnanti Israeliani in classe parlano ebraico e raccontano la storia ebraica e gli insegnanti arabi parlano in arabo a tutti i bambini e leggono storie arabe. In questa maniera speriamo che i bambini imparino ambedue i linguaggi. Al momento stiamo verificando che il linguaggio dominante è l'ebraico poichè è quello parlato comunemente fuori dalla classe, e i bambini arabi imparano di più del linguaggio ebraico di quanto i bambini israeliani imparino l'arabo pur capendolo molto.

Un lavoro multiculturale quindi…

Certo, in questi "nidi", di matrice laica, vengono celebrate tutte e tre le religioni monoteiste; quando c'è Natale tutti festeggiano così come per le celebrazioni mussulmane o ebraiche. Si imparano, senza far perdere ad ognuno la propria identità, le varie tradizioni.

Il mio lavoro con la musica è di usare musica di entrambe le culture e cosi musica mediorientale e musica occidentale ma anche musica africana ecc.... Certo le canzoni di tradizione araba per me sono più difficili poichè non parlo arabo, ma conoscendo numerose parole riesco a "cavarmela".

Mi può dire qualcosa dal punto di vista metodologico rispeto al suo lavoro?

Pur dovendo interrompere l’anno prossimo l’attività diretta nei kindergarden per problemi economici dell’Accademia e dovendo mantenere solo il lavoro di formazione con gli aspiranti docenti, posso dire che lavoro in sintonia con la metodologia della dott.ssa Veronika Cohen. Infatti usiamo il movimento affinchè i bambini "sentano" gli elementi della musica; utilizziamo degli elementi molto semplici della metodologia dello “specchio”; utilizziamo filastrocche; strumentario orff ma non solo; e svolgiamo un lavoro per sviluppare la creatività e "l'improvvisazione". Le canzoni che utilizziamo sono semplici anche se sono indifferentemente tonali e modali; con una estensione piccola spesso di 5/6 note senza grossi salti talvolta con una metrica complessa.

 


La Jerusalem Academy of Music and Dance

Intervista a Rina RUDI GORDON Academic Advisor

Puo’ parlarci dell’Accademia?

La Jerusalem Academy of Music and Dance ha 593 studenti divisi in tre facoltà: la più grande è quella delle arti della performance con circa 400 studenti ed include 2 Dipartimenti maggiori: Keyboard (pianoforte, organo e cembalo) e Strumenti dell'Orchestra (Archi e strumenti a fiato). C'è anche un piccolo dipartimento di chitarra, liuto e mandolino (molti studenti di qs. ultimo vanno poi spesso in Italia).C'è anche un dipartimento di musica araba (classica e tradizionale) con Oud (il tipico liuto mediorientale) violino medioorientale, Qanoun (una sorta di salterio) anche se ci sono problemi per il reperimento degli insegnanti. C'è inoltre un dipartimento Jazz e improvvisazione e un piccolo Dipartimento di World Music. Al suo secondo anno il dipartimento di Composizione e Creatività che si occupa di vari stilemi.

Un'altra facoltà è composizione ed educazione musicale. Alcuni degli studi sono in comune con la facoltà delle arti della performance. Qui troviamo gli studenti più "occupati" poichè devono comunque studiare lo strumento, e devono diventare buoni insegnanti. All'interno c'è un altro dipartimento di composizione, direzione e  teoria con 60 allievi potremmo dire la nostra "elite". Gli allievi di composizione e direzione studiano insieme durante il primo anno i "compositori" vengono seguiti individualmente mentre i "direttori" studiano direzione corale e direzione d'Orchestra. Studiano armonia, contrappunto ecc.. così come si studia nelle facoltà delle arti della performance, ma ovviamente ad un livello più alto.


L'ultima facoltà è la facoltà di danza divisa in 2 dipartimenti: il primo danza (balletto e danza moderna) dove molti ragazzi vanno poi ad insegnare. Non molti hanno possibilità di carriera artistica poichè alcuni anni vengono  presi dal servizio militare.


L'altro dipartimento è Movimento e notazione del Movimento.

Negli anni '60 è stato inventato un complesso sistema di notazione (paragonabile al sistema di notazione musicale) per danzatori. Non si trascivono solo le coreografie ma un po' di tutto. (E' un po' complicato come i gereoglifici egiziani!!).

Nel dipartimento si studiano ovviamente anche il Feldenkrais, l'Alexander e la MovimentoTerapia.

 

Intervista a YOSSI YERUSHALMI Fondatore del dipartimento di chitarra, mandolino e Oud della Jerusalem Academy of music and dance

Prof. Yerushalmi, da quanto tempo svolge la sua attività professionale all’interno  della Jerusalem Academy of Music and Dance?
Sono professore dal 1968 e ho fondato il dipartimento di chitarra della Jerusalem Academy. Adesso abbiamo quattro insegnanti di chitarra (uno è stato nel passato mio allievo), tra cui Haim Assulin) e i corsi sono integrati con le altre attività dell'Accademia. Alla Accademia ci sono anche quattro cattedre di Oud (Taiseer Elias ne è docente ed anima) ed una di mandolino.
Ci può parlare della situazione musicale in Israele? Qual è il livello degli allievi, quali sono i programmi ?
Qui in Israele i Conservatori sono ad un livello più basso delle Accademie e gli allievi usciti dal Conservatorio e con un diploma liceale (obbligatorio) devono fare un corso di quattro anni per diplomarsi in Accademia. Per l'ingresso in Accademia bisogna saper suonare gli studi di Sor, cosi come le suites di Bach, i preludi di Villa Lobos, Leo Brouwer ecc. Creiamo spesso qualche duo o trio di allievi, mentre per l’inserimento di chitarristi nelle attività orchestrali abbiamo qualche problema, cosi come credo da voi a bloccare un’ orchestra, seppure di allievi per farla lavorare un periodo lungo a preparare un concerto di Rodrigo piuttosto che di Giuliani.

La difficile situazione generale come si riflette nella vita dell’Accademia?

Qui all’Accademia, grazie anche al dipartimento di musica orientale abbiamo cercato di avere una politica culturale integrata. Abbiamo anche avuto studenti arabi ma per lo più nel loro mondo la chitarra classica non è è cosi popolare come l'Oud (il tipico liuto orientale nda) ad esempio. Inoltre i problemi politici, sociali, la sicurezza non facilitano l'integrazione e sfortunatamente al momento non ci sono contatti ufficiali tra le istituzioni musicali Israeliane e Palestinesi. Speriamo ijn un prossimo futuro. Abbiamo poi una serie di problemi di riflesso: ad esempio c'è il problema del servizio militare che occupa i ragazzi israeliani per anni e li fa arrivare in Accademia a ventun anni, tardi quindi, con i problemi tecnici che conseguono da un distacco prolungato e forzato dei giovani dall suonare. Per non parlare della crisi economica che ha portato, ad esempionell’altra Accademia Israeliana, quella di Tel Aviv alla chiusura delle cattedre di chitarra. Ma in mezzo a queste difficoltà sono soddisfatto del livello dei nostri allievi.

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Intervista a Dalia Habash responsabile pubbliche relazioni del National Conservatory of Music (Palestina)

Dottoressa Habash, ci può fare un po’la cronistoria del Conservatorio?

Abbiamo iniziato nel 1993 con una sede a Ramallah e 40 allievi. Man mano abbiamo aperto altre sedi a Gerusalemme e a Betlemme raggiungendo i 440 allievi tra Pianoforte, Flauto, Chitarra, Violino, Violoncello, Percussioni, Chitarra, Oud, Ney, Qanoun, Bouzoki. Le lezioni si tengono di pomeriggio (la sede di Gerusalemme è in affitto dalla YMCA) e oltre allo strumento sono aperte delle classi di Teoria e Solfeggio, Musica d’insieme e Orchestra da Camera.
Come è organizzato il NCM?

Attualmente il NCM è diviso in due dipartimenti uno di musica orientale ed uno di musica occidentale classica. Ramallah con 193 studenti è la sede più grande, seguita da Gerusalemme con 154 e Betlemme con 95 allievi. Il principale obiettivo del Conservatorio in questa fase è offrire opportunità a bambini e ragazzi palestinesi di studiare musica e creare una nuova generazione di musicisti. La tassa di iscrizione è di circa 500 USD per le atttività di strumento e sale con la frequenza ad altre attività. Ovviamente data la situazione generale ci sono delle borse di studio.

Che problemi affronta il Conservatorio?

Il nostro prima problema è di trovare buoni insegnanti e per un lungo periodo. Non ci sono vecchie generazioni di musicisti/insegnanti palestinesi. Ci sono mille difficoltà anche per il trasporto da una sede all’altra – territori occupati, check point dell’esercito israeliano ecc..Talvolta non è permesso passare da una città all’altra né per gli insegnanti né per gli allievi. Ad esempio l’insegnante di Qanoun è di Ramallah, ogni tanto riesce ad arrivare a Gerusalemme, ma quasi mai ha il permesso di andare a Betlemme.Nel 2001 durante un incursione dell’esercito Israeliano a Ramallah durante la quale parte del Conservatorio è stata bruciata alcuni insegnanti sono stati arrestati. Un insegnante di Oud attualmente è bloccato ad Amman in Giordania e non riesce ad ottenere il permesso per rientrare tanto che a dicembre abbiamo organizzato un
viaggio di 5 allievi per un periodo intensivo di lezioni in Giordania
.

Può ancora parlarmi degli insegnanti e della continuità didattica?
Siamo alla ricerca di insegnanti. Ne arrivano dall’estero ma ovviamente non possono rimanere che un anno o due e la continuità didattica va a farsi benedire. Alcune classi di pianoforte ad esempio sono costrette a cambiare insegnanti e metodo ogni anno!! Il tasso di mortalità scolastica è di poco inferiore al 10 %; abbiamo studenti dal primo all’ottavo livello e qualcuno incomincia ad andare in Europa per specializzarsi (abbiamo 3 studenti, due di viola e uno di violoncello in Francia, ed un allievo di Pianoforte in Germania).
Ci può dare un po’ di numeri sugli iscritti?

Abbiamo oltre 100 studenti di Oud, cosi come oltre 100 di Pianoforte. A seguire 62 allievi di Violino,49 di Qanoun, e 44 di chirarra classica, 24 di Flauto traverso e poi a seguire Percussioni, Ney, Viloncello ecc..
Cosa si può fare per aiutare questa “giovane pianta”?
Ci piacerebbe attivare accordi con i Conservatori Italiani per poter permettere ai nostri studenti di continuare negli studi. Inoltre abbiamo diffuso un appello internazionale per la ricerca di insegnanti per la stagione 2004/2005.
In Italia l’appello lo potete trovare presso la pagina web www.spmdonnaolimpia.it/bodies/ultime_notizie/2004/appello_ncm.htm

I musicisti possono comunque contattarci all'indirizzo dhabash@ncm.birzeit.edu

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