L’ Accademia di Gerusalemme
insieme a quella di tel Aviv è la struttura più alta
come livello di qualificazione e superiore sia ai licei musicali
che ai Conservatori in Israele. L’organizzazione musicale
Israeliana è senz’altro all’avanguardia nel campo
della ricerca rispetto ai nostri Conservatori od istituzioni private
di prestigio. Per fare un esempio in Israele ci sono innumerevoli
cori per bambini il cui livello tecnico è ineccepibile, passano
da canti Yemeniti a Bartok, da Bernstein a canti tradizionali spagnoli
con una disinvoltura non frequente dalle nostre parti. E conosco ricercatori che nei giorni successivi
dopo avermi introdotto ad
osservare lezioni di musica negli asili nido di Tel Aviv
(sono tutti privati!) nel filone della Early Childood Music Americana
mi parlano del loro dottorato di ricerca relativo alle reazioni
cerebrali dei bambini nati prematuramente relativamente alla musica,
oppure studenti con un grado di cognizione delle opere di Verdi
superiori alla media dei nostri diplomati in canto. Ho visto basito
un video nel quale un gruppo di bambini Israeliani di 10 anni discutono
se nel disco Lambarena (un omaggio alla musica africana e a Bach)
fosse possibile paragonare le sezioni di musica africana a Picasso
e le sezioni nelle quali si cita Bach a Shakespeare. E nonostante
i gravissimi problemi finanziari che si sono aggravati dalla seconda
intifada, certo tutt’altro tipo di problemi si incontrano
nella neonata didattica Palestinese.E si intravede non solo, per esempio nella differenza delle tasse
d’iscrizione (circa 4.000 euro l’anno per l’Accademia
Israeliana contro i 550 che si pagano per iscriversi al Conservatorio
Palestinese), ma anche nella impossibilità di comparare strutture
storiche che hanno visto passare Isaac Stern, Bernstein, ecc. con
una scuola musicale (quella Palestinese) che si sta creando da sé
e che ancora non ha la forza di potersi permettere sezioni dedicate
alla propedeutica, seminari di didattica, progetti di ricerca. L’unica
sezione nella quale fin dall’inizio le strutture Palestinesi
(che ricordiamolo non hanno ancora una struttura statale che le
possa sorreggere seppur parzialmente) è nel campo della musica
araba ovviamente. Maggiore è infatti il numero di iscritti
ai corsi di Oud, Qanoun e Ney nel Conservatorio Palestinese rispetto
al pur organizzato dipartimento di musica orientale della’Accademia
Israeliana. L’unica cosa che accomuna le due principali strutture
Isareliana e Palestinese è quella di essere dirette entrambe
da clarinettisti: Ilan Schul per l’Accademia Israeliana e
Suhail Khoury per il National Conservatory of Music della Palestina.
Un’altra tappa del progetto Note di Pace è
la collaborazione in qualità di membro della giuria internazionale
con l'Istituto Magnificat di Gerusalemme nell'ambito del Concorso
Pianistico Carlo Tavasani. E per la prima volta, non senza difficoltà,
il concorso ha visto la partecipazione non solo di bambini e ragazzi
Palestinesi ma anche di giovani concorrenti Israeliani proprio
nel cuore della città vecchia a poche centinaia di metri
dal Muro del Pianto della Moschea e del Santo Sepolcro (vedi
scheda).
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Intervista a Eileen Shoshani
Docente
di metodologie dello sviluppo nei bambini della scuola d’infanzia
Può raccontarci il suo lavoro?
Lavoro alla YMCA a Gerusalemme Ovest di fronte al King's Davivd hotel,
dove abbiamo avuto negli ultimi dieci anni un programma per bambini
ebrei ed arabi. Ci sono 6 Kindergarden per bambini dai 2 fino
ai 5 anni. In ogni classe ci sono contemporaneamente sia bambini
che insegnanti ebrei ed arabi. Gli insegnanti Israeliani in classe
parlano ebraico e raccontano la storia ebraica e gli insegnanti
arabi parlano in arabo a tutti i bambini e leggono storie arabe.
In questa maniera speriamo che i bambini imparino ambedue i linguaggi.
Al momento stiamo verificando che il linguaggio dominante è
l'ebraico poichè è quello parlato comunemente fuori
dalla classe, e i bambini arabi imparano di più del linguaggio
ebraico di quanto i bambini israeliani imparino l'arabo pur capendolo
molto.
Un
lavoro multiculturale quindi…
Certo, in questi "nidi", di matrice laica, vengono celebrate
tutte e tre le religioni monoteiste; quando c'è Natale
tutti festeggiano così come per le celebrazioni mussulmane
o ebraiche. Si imparano, senza far perdere ad ognuno la propria
identità, le varie tradizioni.
Il mio lavoro con la musica è di usare musica di entrambe le
culture e cosi musica mediorientale e musica occidentale ma anche
musica africana ecc.... Certo le canzoni di tradizione araba per
me sono più difficili poichè non parlo arabo, ma
conoscendo numerose parole riesco a "cavarmela".
Mi
può dire qualcosa dal punto di vista metodologico rispeto
al suo lavoro?
Pur dovendo interrompere l’anno prossimo l’attività
diretta nei kindergarden per problemi economici dell’Accademia
e dovendo mantenere solo il lavoro di formazione con gli aspiranti
docenti, posso dire che lavoro in sintonia con la metodologia
della dott.ssa Veronika Cohen. Infatti usiamo il movimento affinchè
i bambini "sentano" gli elementi della musica; utilizziamo
degli elementi molto semplici della metodologia dello “specchio”;
utilizziamo filastrocche; strumentario orff ma non solo; e svolgiamo
un lavoro per sviluppare la creatività e "l'improvvisazione".
Le canzoni che utilizziamo sono semplici anche se sono indifferentemente
tonali e modali; con una estensione piccola spesso di 5/6 note
senza grossi salti talvolta con una metrica complessa.
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La Jerusalem Academy of Music and Dance
Intervista a Rina RUDI
GORDON Academic Advisor
Puo’ parlarci dell’Accademia?
La Jerusalem Academy of Music and Dance ha 593 studenti divisi in tre
facoltà: la più grande è quella delle arti
della performance con circa 400 studenti ed include 2 Dipartimenti
maggiori: Keyboard (pianoforte, organo e cembalo) e Strumenti
dell'Orchestra (Archi e strumenti a fiato). C'è anche un
piccolo dipartimento di chitarra, liuto e mandolino (molti studenti
di qs. ultimo vanno poi spesso in Italia).C'è anche un
dipartimento di musica araba (classica e tradizionale) con Oud
(il tipico liuto mediorientale) violino medioorientale, Qanoun
(una sorta di salterio) anche se ci sono problemi per il reperimento
degli insegnanti. C'è inoltre un dipartimento Jazz e improvvisazione
e un piccolo Dipartimento di World Music. Al suo secondo anno
il dipartimento di Composizione e Creatività che si occupa
di vari stilemi.
Un'altra facoltà è composizione ed educazione musicale.
Alcuni degli studi sono in comune con la facoltà delle
arti della performance. Qui troviamo gli studenti più "occupati"
poichè devono comunque studiare lo strumento, e devono
diventare buoni insegnanti. All'interno c'è un altro dipartimento
di composizione, direzione e
teoria con 60 allievi potremmo dire la nostra "elite".
Gli allievi di composizione e direzione studiano insieme durante
il primo anno i "compositori" vengono seguiti individualmente
mentre i "direttori" studiano direzione corale e direzione
d'Orchestra. Studiano armonia, contrappunto ecc.. così
come si studia nelle facoltà delle arti della performance,
ma ovviamente ad un livello più alto.
L'ultima facoltà è la facoltà di danza divisa
in 2 dipartimenti: il primo danza (balletto e danza moderna) dove
molti ragazzi vanno poi ad insegnare. Non molti hanno possibilità
di carriera artistica poichè alcuni anni vengono presi dal servizio militare.
L'altro dipartimento è Movimento e notazione del Movimento.
Negli anni '60 è stato inventato un complesso sistema di notazione
(paragonabile al sistema di notazione musicale) per danzatori.
Non si trascivono solo le coreografie ma un po' di tutto. (E'
un po' complicato come i gereoglifici egiziani!!).
Nel dipartimento si studiano ovviamente anche il Feldenkrais, l'Alexander
e la MovimentoTerapia.
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Intervista a YOSSI YERUSHALMI
Fondatore
del dipartimento di chitarra, mandolino e Oud della Jerusalem
Academy of music and dance
Prof. Yerushalmi,
da quanto tempo svolge la sua attività professionale all’interno della Jerusalem Academy of Music and Dance?
Sono professore dal 1968 e ho fondato il dipartimento di chitarra della
Jerusalem Academy. Adesso abbiamo quattro insegnanti di chitarra
(uno è stato nel passato mio allievo), tra cui Haim Assulin)
e i corsi sono integrati con le altre attività dell'Accademia.
Alla Accademia ci sono anche quattro cattedre di Oud (Taiseer Elias
ne è docente ed anima) ed una di mandolino.
Ci può parlare della situazione musicale in Israele?
Qual è il livello degli allievi, quali sono i programmi
?
Qui in Israele i Conservatori sono ad un livello più basso
delle Accademie e gli allievi usciti dal Conservatorio e con un
diploma liceale (obbligatorio) devono fare un corso di quattro anni
per diplomarsi in Accademia. Per l'ingresso in Accademia bisogna
saper suonare gli studi di Sor, cosi come le suites di Bach, i preludi
di Villa Lobos, Leo Brouwer ecc. Creiamo spesso qualche duo o trio
di allievi, mentre per l’inserimento di chitarristi nelle
attività orchestrali abbiamo qualche problema, cosi come
credo da voi a bloccare un’ orchestra, seppure di allievi
per farla lavorare un periodo lungo a preparare un concerto di Rodrigo
piuttosto che di Giuliani.
La difficile situazione generale come si riflette
nella vita dell’Accademia?
Qui all’Accademia, grazie anche al dipartimento di musica orientale
abbiamo cercato di avere una politica culturale integrata. Abbiamo
anche avuto studenti arabi ma per lo più nel loro mondo
la chitarra classica non è è cosi popolare come
l'Oud (il tipico liuto orientale nda) ad esempio. Inoltre i problemi
politici, sociali, la sicurezza non facilitano l'integrazione
e sfortunatamente al momento non ci sono contatti ufficiali tra
le istituzioni musicali Israeliane e Palestinesi. Speriamo ijn
un prossimo futuro. Abbiamo poi una serie di problemi di riflesso:
ad esempio c'è il problema del servizio militare che occupa
i ragazzi israeliani per anni e li fa arrivare in Accademia a
ventun anni, tardi quindi, con i problemi tecnici che conseguono
da un distacco prolungato e forzato dei giovani dall suonare.
Per non parlare della crisi economica che ha portato, ad esempionell’altra
Accademia Israeliana, quella di Tel Aviv alla chiusura delle cattedre
di chitarra. Ma in mezzo a queste difficoltà sono soddisfatto
del livello dei nostri allievi.
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Intervista a Dalia Habash responsabile
pubbliche relazioni del National Conservatory of Music (Palestina)
Dottoressa
Habash, ci può fare un po’la cronistoria del Conservatorio?
Abbiamo
iniziato nel 1993 con una sede a Ramallah e 40 allievi. Man mano
abbiamo aperto altre sedi a Gerusalemme e a Betlemme raggiungendo
i 440 allievi tra Pianoforte, Flauto, Chitarra, Violino, Violoncello,
Percussioni, Chitarra, Oud, Ney, Qanoun, Bouzoki. Le
lezioni si tengono di pomeriggio (la sede di Gerusalemme è
in affitto dalla YMCA) e oltre allo strumento sono aperte delle
classi di Teoria e Solfeggio, Musica d’insieme e Orchestra
da Camera.
Come è organizzato il NCM?
Attualmente il NCM è diviso in due dipartimenti uno di
musica orientale ed uno di musica occidentale classica. Ramallah
con 193 studenti è la sede più grande, seguita da
Gerusalemme con 154 e Betlemme con 95 allievi. Il principale obiettivo
del Conservatorio in questa fase è offrire opportunità
a bambini e ragazzi palestinesi di studiare musica e creare una
nuova generazione di musicisti. La tassa di iscrizione è
di circa 500 USD per le atttività di strumento e sale con
la frequenza ad altre attività. Ovviamente data la situazione
generale ci sono delle borse di studio.
Che problemi affronta il Conservatorio?
Il nostro prima problema è di trovare buoni insegnanti
e per un lungo periodo. Non ci sono vecchie generazioni di musicisti/insegnanti
palestinesi. Ci sono mille difficoltà anche per il trasporto
da una sede all’altra – territori occupati, check
point dell’esercito israeliano ecc..Talvolta
non è permesso passare da una città all’altra
né per gli insegnanti né per gli allievi. Ad esempio
l’insegnante di Qanoun è di Ramallah, ogni tanto
riesce ad arrivare a Gerusalemme, ma quasi mai ha il permesso
di andare a Betlemme.Nel 2001 durante un incursione
dell’esercito Israeliano a Ramallah durante la quale parte
del Conservatorio è stata bruciata alcuni insegnanti sono
stati arrestati. Un insegnante di Oud attualmente è bloccato
ad Amman in Giordania e non riesce ad ottenere il permesso per
rientrare tanto che a dicembre abbiamo organizzato un viaggio
di 5 allievi per un periodo intensivo di lezioni in Giordania
.
Può ancora parlarmi degli insegnanti e
della continuità didattica?
Siamo alla ricerca di insegnanti.
Ne arrivano dall’estero ma ovviamente non possono rimanere
che un anno o due e la continuità didattica va a farsi
benedire. Alcune classi di pianoforte ad esempio sono costrette
a cambiare insegnanti e metodo ogni anno!! Il tasso di mortalità
scolastica è di poco inferiore al 10 %; abbiamo studenti
dal primo all’ottavo livello e qualcuno incomincia ad andare
in Europa per specializzarsi (abbiamo 3 studenti, due di viola
e uno di violoncello in Francia, ed un allievo di Pianoforte in
Germania).
Ci può dare un po’ di numeri sugli iscritti?
Abbiamo oltre 100 studenti di Oud, cosi come oltre 100 di Pianoforte.
A seguire 62 allievi di Violino,49 di Qanoun, e 44 di chirarra
classica, 24 di Flauto traverso e poi a seguire Percussioni, Ney,
Viloncello ecc..
Cosa si può fare per aiutare questa “giovane pianta”?
Ci piacerebbe attivare accordi con i Conservatori
Italiani per poter permettere ai nostri studenti di continuare
negli studi. Inoltre abbiamo diffuso un appello internazionale
per la ricerca di insegnanti per la stagione 2004/2005.
In Italia l’appello lo potete trovare presso la pagina web
www.spmdonnaolimpia.it/bodies/ultime_notizie/2004/appello_ncm.htm
I musicisti possono comunque contattarci all'indirizzo
dhabash@ncm.birzeit.edu
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