1- Cos'è l'Orff-Schulwerk?
2- E' un metodo?
3- Che differenza c'è tra metodo e linea pedagogica?
4- Quali sono i presupposti vincolanti dell'Orff-Schulwerk?
5- Ma come è possibile per un bambino cominciare da subito a fare musica e per di più collettivamente?
6- Che ricaduta può avere una simile forma di attività musicale sulla formazione generale del bambino?
7- Come può l'Orff-Schulwerk, che ha quasi 100 anni, rispondere alle esigenze educative dei bambini del XXI secolo?
8- Che preparazione bisogna avere per praticarlo come insegnante?
9- Anche se non sono musicista posso "insegnarlo" ai miei allievi?
10- Cosa offre l'OSI ai suoi associati e quanto costa l'iscrizione?
11- Cosa è il Forum OSI?
12- Perché esiste il Forum OSI?
13- Come posso diventarne un membro?
14- Che vantaggi ho a farne parte?
15- Quali obblighi ho a farne parte?

16- Pensieri.


1- Che cos'è l'Orff-Schulwerk?
Si potrebbe dire che è un'avventura pedagogico-musicale sperimentale concepita e avviata da Carl Orff nel 1924, con l'apertura a Monaco di Baviera, nel settembre del 1924 insieme a Dorothee Günther, della Güntherschule: una scuola per la formazione di insegnanti e performer che fossero al contempo musicisti e danzatori. Una concezione che innovava la allora diffusa proposta di Émile Jaques-Dalcroze (imparare a conoscere la musica interpretandola corporeamente) verso una figura di artista/didatta capace di integrare musica e corporeità in un tutto unico, prodotto autonomamente.  
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2- E' un metodo?
Non è, in senso stretto, un metodo ma piuttosto una metodologia didattica o, ancor meglio, una linea pedagogica. D'altra parte il senso etimologico di Schulwerk è quello di opera (Werk) per la scuola (Schule). Dunque: opera didattica di Carl Orff.
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3- Che differenza c'è tra metodo e linea pedagogica?
Un metodo, nella sua accezione più strettamente disciplinare, è una successione progressiva di esercitazioni o percorsi prestabiliti che mirano a far acquisire una determinata abilità o competenza. Una linea pedagogica è piuttosto un indirizzo di pensiero, certamente legato a presupposti pedagogici e metodologici vincolanti, che lasciano però più ampio spazio alla interpretazione ed elaborazione soggettiva, alla personalizzazione dei percorsi da parte dell'insegnante.
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4- Quali sono i presupposti vincolanti dell'Orff-Schulwerk?
Innanzitutto quello di rendere il bambino effettivo protagonista dell'azione formativa, non facendogli calare dall'alto nozioni e procedure, ma facendo sì che egli le scopra per via di esperienze guidate: così da ricavare anche le necessarie nozioni e competenze sempre da una qualche forma del fare. Poi quello di non considerare la musica come un esperienza meramente legata al cantare e al suonare, soprattutto se di musiche già scritte, da imparare e basta. L'esperienza musicale schulwerkiana nasce dal corpo (gesti-suono, body percussion), dal suono vocale e dalla scansione verbale prima che dal canto, dall'uso di una strumentazione didattica (lo Strumentario Orff) di approccio immediato, ideata a misura di bambino. E procede verso forme di integrazione di tutte quelle potenzialità espressive sia musicali che collegabili alla musica, che portano naturalmente alla performance come momento di acquisizione definitiva della consapevolezza delle abilità e competenze acquisite.
Includendo in ogni percorso la più ampia possibile partecipazione creativa del bambino e del gruppo, così che il prodotto finale venga sentito come qualcosa di proprio.
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5- Ma come è possibile per un bambino cominciare a fare musica da subito e per di più collettivamente?
L'immediata immersione nell'esperienza musicale e motoria si fonda su tecniche didattiche sperimentate e fruttuose, evolutesi fin dalle origini dello Schulwerk grazie alla iniziativa di tutti coloro che se ne sono approfonditamente occupati. Tecniche che consentono al bambino un approccio immediato all'esperienza musicale diretta senza preventive e astratte imposizioni di carattere teorico o tecnico. Una immersione dalla quale vengono ricavate via via le riflessioni sempre più approfondite oltre che sulla natura e le forme della musica, anche sul piano della teoria e della nozionistica musicale, e le pratiche sempre più esperte da cui ricavare una sempre maggiore competenza e abilità musicale.
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6- Che ricaduta può avere una simile forma di attività musicale sulla formazione generale del bambino?
La musica è l'attività più formativa in senso generale in quanto, oltre a promuovere una forte socializzazione, attiva la percezione, l'inventiva, il confronto, l'attenzione, il coordinamento psico-fisico, e tutto ciò che contribuisce a migliorare la prestazione della persona anche in altri campi. E' un'area di stimoli e di attrattive che nessuna altra area didattica può offrire. Inoltre l'ensemble musicale di stampo schuwerkiano - che oltre un corpus di strumenti Orff intonati utilizza ciò di cui - strumenti d'arte o autarchici che siano - di volta in volta dispone, è l'unico organismo didattico collettivo capace di accogliere e armonizzare diverse abilità e competenze. E' una prerogativa della musica quella di poter coordinare insieme il meno abile col più abile e - infine - anche col diversamente abile, debitamente assistito. Chi è in grado di inserire nell'insieme un ritmo di legnetti inserirà quello, chi è già capace di un piccolo a solo di chitarra o altro, porterà con quello il proprio contributo. Naturalmente proprio questa peculiarità integrativa richiede di elaborare insieme le proprie musiche, le proprie danze. Quella dello Schulwerk è una didattica dei percorsi creativi e non degli obiettivi uguali per tutti.
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7- Come può l'Orff-Schulwerk, che ha quasi 100 anni, rispondere alle esigenze educative dei bambini del XXI secolo?
Perché è stato fin dall'inizio un campo di intervento assai aperto ai molteplici contributi di chi ci si appassionava riconosceva e non ha mai abbandonato il proprio spirito sperimentale. Naturalmente questa medesima apertura - sempre voluta da Orff - ha dato e dà luogo spesso a interpretazioni riduttive o semplicistiche della prassi schulwerkiana. E' il rischio che corre qualsiasi processo che non venga racchiuso a priori entro una cornice rigida e immutabile. Di conseguenza, nella scelta dell'uno o dell'altro percorso schulwerkiano è necessario,e a volte non semplice, sapersi orientare. La sua stessa amplissima diffusione e - per così dire - disponibilità all'interpretazione soggettiva ha assoggettato l'Orff-Schulwerk, da un lato al mantenimento di pratiche più "accademiche", dall'altro a frequenti semplificazioni metodologiche. Non è sufficiente - tanto per dire - fare un uso convenzionale dello strumentario Orff per poter dire di avvalersi della linea metodologica ad esso collegata.
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8- Che preparazione bisogna avere per praticarlo come insegnante?
Una adeguata preparazione sia musicale che motoria. Dal punto di vista musicale è più utile una formazione eterogenea (capacità di usare a livello medio più strumenti, a percussione, a fiato, oltre alla tastiera e alla voce) che una formazione molto approfondita su un solo strumento. Analogamente, dal punto di vista motorio è assai utile una esperienza sia nell'ambito del movimento espressivo che in quello delle danze folcloriche, etniche e storiche. A ciò va aggiunta una forte capacità compositiva e improvvisativa di coordinamento delle esperienze musicali e motorie, oltre a una buona esperienza di conduzione del gruppo.
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9- Anche se non sono musicista posso "insegnarlo" ai miei allievi?
Puoi condividere con gli allievi alcune semplici esperienze, verbali, vocali, motorie o strumentali, basate su un proprio senso ritmico e intuito musicale. Ma "insegnarlo" non può che essere compito di chi ha una formazione schulwerkiana specifica.
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10- Cosa offre l'OSI ai suoi associati e quanto costa l'iscrizione?
Vai alla pagina Associarsi del sito OSI.
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11- Cosa è il Forum OSI?
E' una rete, un gruppo di associazioni, distribuite sull'intero territorio nazionale, che hanno liberamente aderito a forme di collaborazione con l'Orff-Schulwerk Italiano: in particolare lo svolgimento di seminari validi per i percorsi di formazione del Progetto Orff-Schulwerk. Vai alla pagina delle Associazioni del Forum del sito OSI.
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12- Perché esiste il Forum OSI?
Il Forum è nato innanzitutto dall'esigenza di dare visibilità alle innumerevoli attività e iniziative associative nate o stimolate dai corsi di formazione che la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, in collaborazione con Giovanni Piazza e oggi con l'OSI, svolge da 17 anni. Oltre a questo il Forum vuole dare impulso alla diffusione della linea pedagogica schulwerkiana sul territorio nazionale.
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13- Come posso diventarne un membro?
Mettendoti in contatto con un membro del nostro Direttivo che tu già conosca o con didattica@orffitaliano.it e concordando un primo seminario di avvio e di verifica organizzativa da svolgere, in collaborazione con l'OSI, presso la tua associazione. Dopo un esito positivo di questa prima presa di contatto concreta basta una formale richiesta e l'adesione al Forum è compiuta.
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14- Che vantaggi ho a farne parte?
Entrare, mediante i seminari da riconosciuti, nel circuito di formazione dei tre Livelli del Progetto Orff-Schulwerk. Riconoscersi in un area del pensiero didattico assai attuale e sempre in evoluzione. Dare maggiore visibilità alla propria attività attraverso la Newsletter del Forum OSI. Comunicare reciprocamente mediante una mailing list dedicata. Il referente ufficiale di ogni associazione riceve inoltre l'iscrizione onoraria all'OSI - Orff-Schulwerk Italiano.
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15- Quali obblighi ho a farne parte?
Organizzare annualmente seminari in collaborazione con l'OSI, a partire da un pacchetto che l'OSI stesso fornisce, ma anche sottoponendo ulteriori possibili proposte. Promuovere altre eventuali attività comunemente concordate. L'adesione al Forum non comporta alcuna trasformazione in "sezione territoriale" dell'OSI. Il Forum è semplicemente una rete all'interno della quale ogni associazione mantiene la più piena autonomia.
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16- Pensieri.
La musica si impara praticandola insieme.
Non si insegna - cioè non si trasmette - qualcosa che non si condivida profondamente, che non si possegga compiutamente, che non si ami.
Il gioco dell'attività musicale non risulta appassionante e divertente per chi lo svolge se il primo ad appassionarsi e a divertirsi non è colui che lo promuove e coordina.
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